Questo è un argomento molto delicato e sopratutto uscirà di molto dalle tue credenze limitanti che non ti permettono realmente di trovare le giuste strategie per arrivare al tuo pubblico ideale.
Hai mai sentito parlare di touchpoint? probabilmente no, per questo facciamo un piccolissimo ripassino anche per quelli che magari lo sanno già, in modo molto semplice e come dice anche la parola stesso sono dei punti di contatto che si realizzano tra te artista e il tuo pubblico potenziale. Nel tuo caso, avrai sicuramente i social come mezzo di contatto principale e qualcuno di voi avrà al massimo sviluppato il proprio sito ma senza una reale strategia di content.
Di fatto i touchpoint sono quelli che ci permettono di entrare in contatto con un pubblico più vasto e che vanno pensati e realizzati ad hoc, purtroppo sappiamo che suonare dal vivo non è accessibile a tutti ma sopratutto ha poco senso suonare dal vivo nel momento in cui nessuno ci conosce (anche se voi direte eh, ma i live servono a farsi conoscere) -> di questo ne parleremo prossimamente.
Tornando al discorso sui social, sono appunto i nostri touchpoint principali così come anche i media digitali e la stampa, anche se di fatto se non c’è una strategia dietro che mira alla crescita serve a ben poco. L’emphaty map come strumento per definire il nostro pubblico.
Ma per rendere un nostro profilo efficace e appetibile al pubblico devo capire prima di tutto qual è il nostro target di riferimento. (che brutta parola,vero? sopratutto mega abusata). Nel nostro caso per lavorare sul pubblico usiamo uno strumento molto importante che va a delineare le caratteristiche personali e cerchi di “empatizzare” e quindi di entrare nei panni del nostro potenziale interlocutore.
Lo strumento è la Emphaty Map ( chi ha fatto il nostro workshop sa bene cos’è e c’è chi se l’è appesa al muro e continua a lavorarci), per capire come usare i nostri touchpoint in modo efficace dobbiamo anche comprendere cosa fanno e come si comportano le persone.
Questa mappa è nata da un’idea di Dave Gray, co-fondatore di “XPlane”, uno studio di consulenti strategici esperti di visual thinking, ed è uno strumento utilizzato nell’ambito dello sviluppo di un prodotto per visualizzare e comprendere cosa si sa, o si intuisce, riguardo all’utente finale.
Grazie a questo strumento l’attenzione si sposta quindi dal prodotto alle persone che lo utilizzeranno, cercando così di ottenere una comprensione più ampia dei desideri e delle necessità dell’utente. Da qui il termine “empathy” (lo sappiamo tutti che significa empatia).
Prima di usare i tuoi social e pubblicare a caso i tuoi contenuti e le tue bellissime foto, chiediti a chi ti stai rivolgendo e mettiti nei panni di quelle persone e i loro desideri, aspirazioni e per cosa effettivamente puoi renderti interessante ai loro occhi.
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