Domanda semplice ma per nulla scontata.
Probabilmente in questo articolo saremo un po’ spietati ma tremendamente sinceri. Purtroppo, ragazzi, un booking non vi viene a cercare se non siete un minimo diventati credibili con la vostra musica e con una fan base seppure piccola ma concretamente interessata.
Brevissimo recap per raccontarvi in breve cosa fa un booking e di cosa si occupa, spesso si confonde con il ruolo del manager, che in realtà si occupa dello sviluppo della carriera a 360 gradi e in tanti casi di farvi incontrare il giusto booking per la promozione della vostra musica. Comunque fondamentalmente il booking è quella figura professionale caratterizzata da un booker che lavora appositamente per la ricerca di date su tutto il territorio italiano e spesso internazionale.
Riportiamo un pezzettino di un articolo di Tunecore che condividiamo molto preso da un’intervista:
“E’ un lavoro complesso (chi vi scrive lo ha svolto per 5 anni) e che va ben oltre quello che si possa pensare: in caso di artisti particolarmente rinomati, possono esserci mesi di lavoro di un intero team di persone dietro a un’oretta di esibizione. Quella del booker è secondo Alberto “una professione che, proprio come il manager, fa da acceleratore per la carriera di un musicista. Spesso ci arrivano email di ragazzi che pensano di “svoltare” la propria carriera facendosi rappresentare da un manager di successo – beh non è cosi, i miracoli non si possono fare.”. Un messaggio molto chiaro insomma: le scorciatoie, nella musica come nella vita, non funzionano. “
Gli artisti o aspiranti tali dovrebbero comprendere che il sistema discografico è una macchina che necessita del giusto tempo per venire a maturazione e spesso anche il più grande manager fallisce con i suoi artisti.
Intanto siete usciti con 2 singoli e mezzo e avete la pretesa di suonare dal vivo, per chi? Chiaramente non bastano i vostri 10 amici e magari dopo 3 mesi che li avete pubblicati non vedete l’ora di andare subito live, ma non di costruire la vostra carriera artistica, che è un po’ come la carriera lavorativa che passa spesso dagli studi, fino alla formazione, stage per poi arrivare all’obiettivo prefissato e spesso non va così per tutti. Come ben sappiamo. Nessun manager anche il più famoso può fare miracoli, così come non si può avere la pretesa da una qualsiasi figura professionale di portarvi verso i vostri obiettivi dopo 1 settimana di lavoro o qualche mese, il percorso musicale è pieno di insidie e non c’è nessuno che può aiutarvi a svoltare se non siete voi stessi nel credere in quella svolta con grande umiltà.
La discografia devia i giovani artisti promettenti, spesso è solo questione di fortuna ma gli A&R delle etichette cercano il grande talento su cui fare nuove fortune
Il problema della discografia di oggi è che ha fatto credere che chiunque possa diventare famoso solo per continuare a mangiare sul piatto di tutti, perchè se anche gli artisti più piccoli non pubblicassero la loro musica probabilmente Spotify non avrebbe avuto il successo che ha, seppure la piattaforma abbia salvato il mercato musicale.
Il punto del discorso qual è? Abbiamo delineato alcuni punti fondamentali.
- Credenza limitante: da solo non riesco, ho per forza bisogno di qualcuno che mi segua perchè sicuramente non posso competere con i più grandi.
- Il 70% degli artisti desidera la fama ma non è in grado di riconoscere la valenza del proprio prodotto musicale.
- Per l’artista Il successo è un fattore determinato dall’esterno e non da un lavoro fatto dall’artista a 360 gradi, che include un lavoro su stesso come persona e come artista.
- Nessun artista ha una reale formazione sul music business e gli step che muovono ogni figura e non vi è un interesse reale nel formarsi e/o comprendere la discografia. Invece anche per una sua tutela è di fondamentale importanza.
- Gli artisti pensano che investendo denaro avranno sicuramente dei risultati ma non funziona così. Il vero investimento sta nel tempo che uno dedica alla sua musica.
Quindi iscriviti ai nostri corsi e impara a tutelare la tua musica e sopratutto la tua persona, va bene distinguere il personaggio dalla persona, ma poi alla fine sono la stessa identica cosa.
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